Spesso le persone fanno molta confusione con le materie esoteriche, le conoscenze mistiche, le saggezze tradizionali e, in generale, con tutto ciò che riguarda tematiche spirituali.
Uno degli errori più comuni viene fatto associando cartomante e chiromante. Moltissime persone infatti usano questi due termini come sinonimi, commettendo un errore piuttosto grossolano.
A scanso di equivoci vogliamo qui di seguito fare chiarezza sulla netta distinzione che esiste tra queste due figure, cercando dunque di porre una parola definitiva sul tema.
La nostra intenzione, per essere del tutto sinceri, è quella di utilizzare questa distinzione al fine di chiarire anche alcuni concetti di base che dovrebbero essere conosciuti da tutti quelli che vogliono intraprendere un percorso spirituale o aprirsi a conoscenze misteriose.
Il cartomante: la figura che legge il futuro con le carte
La cartomanzia ha radici profondissime che arrivano alla notte dei tempi, ma la versione moderna della cartomanzia ha dei riferimenti molto precisi che l’hanno fatto evolvere dal diciottesimo secolo in avanti.
Fu infatti nel Settecento che la cartomanzia riprese molta forza e divenne un trend molto apprezzato. Vi furono numerosi studiosi che cominciarono a leggere i Tarocchi e a documentarsi su questa tematica.
In realtà si sono trovati mazzi dei Tarocchi anche più antichi, pienamente rinascimentali, ma sembra che a quel tempo il mazzo venisse usato per alcuni giochi e per la meditazione, non per indagare sul futuro.
Sta di fatto che nel Settecento studiosi come Etteilla realizzarono manuali estremamente importanti per la lettura delle carte. Il manuale di Etteilla venne letto da migliaia di persone e costituì quindi una pietra miliare per la divinazione cartomantica.
Possiamo dire senza tema di smentita che la cartomanzia è sempre esistita, è stata una pratica che ha affiancato l’uomo durante tutta la sua storia, ma ha goduto di momenti di emersione e di sommersione.
Il Settecento, che spesso viene dichiarato come il “secolo dei lumi” omettendo gran parte della verità, ha costituito un momento di emersione importante che ha portato ad uno sviluppo della cartomanzia che non ha conosciuto più arretramenti.
I momenti di buona fama e di cattiva fama della cartomanzia sono continuati anche nei secoli successivi, ma oramai la disciplina aveva costruito un’ossatura così forte da permetterle di resistere alle avversità e di giungere fino a noi.
Probabilmente molti di voi avranno avuto modo di confrontarsi con questa disciplina così antica. Visto che potrebbero esserci tra i nostri lettori anche persone che non hanno mai avuto a che fare con un mazzo di Tarocchi vediamo prima di tutto di capire come funziona un consulto.
Quando ci si rivolge ad un cartomante si pone una domanda, che può essere ad ampio raggio o molto più specifica. Ad esempio si può domandare “che cosa mi riserverà il futuro in ambito sentimentale?”, oppure si può puntare dritto al punto con “il mio partner mi ama?” o “è conveniente per me fare questa determinata azione nel mio lavoro?”.
È importante fare notare che la domanda risulta determinante per la lettura. È necessario dunque pensare bene anche alla forma prima di proporla.
Una volta che il cartomante ha recepito la domanda estrae dal mazzo dei Tarocchi e pone le sue carte sul tavolo. I cartomanti non dispongono le carte a caso, ma secondo un disegno specifico. Solitamente usano una forma a croce o a cerchio.
Una volta girate le carte inizia la vera e propria fase di divinazione. Ogni carta ha diversi significati che possono variare in base alla loro posizione, alla relazione tra le carte che sono uscite, ai simboli che raccolgono, anche alla direzione degli sguardi dei personaggi raffigurati, al verso della carta… il cartomante trae la sua risposta.
È importante fare notare che il dono della divinazione mette in relazione tre soggetti: il consultante, il cartomante ed il mazzo dei Tarocchi.
Il vero cartomante studia moltissimo gli Arcani del mazzo, ma ha anche un dono naturale di preveggenza ed è questo che prende il sopravvento durante la lettura.
Le capacità di ascolto del cartomante sono notevoli e da come la domanda gli viene posta riceverà un influsso che lo porterà a leggere i simboli e i significati in una maniera o in un’altra.
Cartomante, mazzo dei Tarocchi e consultante sono quindi uniti come fattori che sommati porteranno ad un determinato risultato: la risposta.
Il chiromante: colui che legge il futuro nel palmo della mano
La lettura della mano ha origini antichissime: si dice che come pratica sia nata in oriente, ma si trovano forme di chiromanzia un po’ in tutto il mondo ed in tutte le epoche.
Attraverso questa pratica si riesce ad indagare sul proprio destino, ma anche a scoprire sé stessi, i propri punti di forza, le proprie debolezze, i propri limiti e ciò che è adatto a noi.
Dal punto di vista tecnico possiamo dire che la Chiromanzia, rispetto alla Cartomanzia, tratta temi un po’ a più ampio raggio. Potremmo dire che affronta tematiche generali, ma non sempre è così.
A differenza della cartomanzia la chiromanzia va fatta di persona e non si può fare a distanza: per leggere il palmo della mano bisogna essere presenti e direttamente coinvolti.
Già la scelta della mano da leggere ha dei significati importanti che danno informazioni utili. La mano destra delle donne rappresenta la situazione alla loro nascita, con il destino già scritto, mentre nella mano sinistra è una specie di report in cui sono scritte le esperienze maturate fino a quel momento e come esse abbiano variato il destino scritto sull’altra mano.
Per gli uomini vale esattamente l’opposto: la mano sinistra è da considerarsi la mano in cui è scritto il destino a priori, nella destra invece sono raccolte le esperienze.
Alcune tradizioni sostengono che una mano rappresenti il presente e il passato e l’altra il futuro. Comunque sia, i segni ed i solchi che si trovano sulla mano vengono chiamate “linee” ed i rigonfiamenti presenti sul palmo vengono chiamati “monti”.
La lettura della mano, se fatta da un chiromante abile, può essere estremamente utile anche per conoscere al meglio sé stessi oltre che a capire le scelte migliori per il futuro.