L’Astrologia è un antica scienza il cui nome deriva dal greco antico ἀστρολογία (astrologhía = aster / astròs [stella] + logia [discorso]) e si basa sullo studio dei fenomeni celesti in relazione a quelli terrestri, nonché dello studio della persona/individuo, del gruppo, dell’evento.
Perciò, l’astrologia può essere utile per comprendere l’essere umano nella psicologia?
Se partiamo dal presupposto che attraverso l’Astrologia è possibile conoscere quel che di più profondo si cela dietro la personalità di un individuo, possiamo affermare di si.
In Psicologia, la personalità sottintende a tutte le caratteristiche psichiche e modalità comportamentali (inclinazioni, interessi, passioni) che definiscono il nucleo delle differenze individuali, nella molteplicità dei contesti in cui la condotta umana si sviluppa.
L’Astrologia è definita anche “la Scienza della Vita” e, nonostante non si abbiano fonti scientifiche che attestino l’anno della sua nascita (e sarebbe pressoché impossibile), è la scienza più antica in Assoluto.
I più antichi testi che trattano di astronomia e medicina sono i Veda, ma le origini dell’Astrologia sono ancora più remote, poiché in essi è scritto che la conoscenza fu consegnata direttamente dal Dio creatore Brahma a pochi uomini saggi (Rishi) che l’avrebbero distribuita in successione diretta ai loro discepoli e nella sua purezza si sarebbe tramandata oralmente per generazioni e generazioni.
La parola Veda deriva dalla radice Vid-, Vedere, Visione, Veggenza e nei tempi antichi, nell’età dell’Oro, gli esseri umani più saggi erano probabilmente in grado di conoscere la realtà in maniera diretta ed istantanea utilizzando le informazioni presenti nel campo morfogenetico, forse comunicavano tra di loro grazie alla trasmissione del pensiero attraverso l’etere, e si narra che la sapienza universale fosse conservata in un grande archivio conosciuto con il nome di “Memorie dell’Akasha”, cui era possibile accedere attraverso il corpo astrale.
Con l’avvento dell’attuale era oscura (Kaliyuga) e con il diminuire dei saggi e dei veggenti, ad un certo punto gli uomini non furono più in grado di aprirsi alla conoscenza diretta della realtà e, per non dimenticare, divenne necessario imparare a scrivere, a leggere, ad avere dei libri dove registrare la conoscenza e così, circa 5000 anni fa, tutto il sapere dell’umanità venne trasposto nei Veda.
Purtroppo sembra che solo una minima parte dell’antica conoscenza sia arrivata intatta fino a noi e possiamo solo consolarci al pensiero che non sia andata completamente distrutta, com’è accaduto in passato con i vari incendi della biblioteca di Alessandria ad opera dei vari conquistatori Romani, Cristiani e Mussulmani.
Si evidenza, quindi, l’importanza di percepire la realtà in maniera diretta, fenomenologica e, attraverso l’esperienza che ci viene dalla possibilità di studio delle simbologie inscritte all’interno della Carta Astrale, di condurre la persona che ha bisogno di un supporto nella realizzazione dei suoi progetti a trovare le soluzioni più adatte al fine di renderla felice.
Questo è il compito più importante che ha l’Astrologia oggi, in un tempo dove si è persa la bussola e la stragrande maggioranza delle persone vivono in uno stato di smarrimento/confusione dal quale non riescono a tirarsi fuori.
Lo studio delle profondità della persona ricorderà a lei quanto di più importante è presente nella sua Vita, cercare il modo più consono che porti alla risoluzione dei propri problemi, piccoli o grandi che siano, in un ottica generale ed approfondita.
Paramahansa Yogananda, nel suo celebre libro Autobiografia di uno Yogi del 1947, narra che il suo maestro spirituale, Swami Sri Yukteswar famoso astrologo, era solito dire: “Un bambino nasce nel giorno e nell’ora in cui i raggi celesti si trovano in matematica armonia con il suo karma individuale. Il suo tema natale è un autentico ritratto del suo inalterabile passato e del suo probabile futuro. Ma questo certificato di nascita può essere interpretato soltanto da uomini di grande saggezza e intuizione; e questi sono pochi.”