Per parlare in maniera stimolante dell’esoterismo c’è bisogno davvero di molta pazienza, di conoscenze accurate e di apertura mentale verso ciò che è poco noto, e che in taluni casi, può avere dell’incredibile. In questo articolo proveremo a tracciare dei contorni iniziali, per questo argomento estremamente vasto.

Proveremo ad andare in profondità, per quanto ci è possibile, ma non è certo con un articolo che potremo esaurire l’argomento. C’è bisogno di affrontare le tematiche molte volte, prima di riuscire ad assorbire le molte sfumature che compongono questa misteriosa area della conoscenza.

Esoterico” deriva da dal greco esōterikós (da eso che vuol dire interiore), che rende il significato di una conoscenza interna, nascosta, termine che si contrappone a exoterico o essoterico, (dal greco exo che vuol dire fuori), che ha invece il senso opposto: una conoscenza alla portata di tutti.

Il mondo materiale, la quotidianità, l’universo della logica e della scienza, potremmo definirli essoterici. Mentre le conoscenze nascoste, le dottrine note ai soli iniziati, le filosofie segrete potremmo definirle esoteriche.

Esoteriche sono dunque anche quelle conoscenze che stanno dentro di noi, nel nostro cuore, laddove è racchiusa la Verità. Questo tipo di consapevolezze si rivelano a pochi, agli iniziati e ai prescelti.

Fanno parte di queste sapienze un incredibile numero di discipline: magia bianca, magia nera, stregoneria, alchimia, astrologia, tarologia, kabbalah… ed una infinita serie di forme di divinazione.

Tutta una incredibile lista, davvero ampia, di conoscenze volte ad aiutare l’uomo nella sua ricerca interiore, una sorta di strumento per la liberazione dalla condizione animale e per il ricongiungimento con l’Universo e l’Infinito.

Questo passaggio che molti uomini sentono il bisogno di fare, viene definito da alcuni esperti del settore con una frase che rende molto l’idea: “oltrepassare le tenebre interiori”.

L’esoterismo ha goduto di cattiva fama per ragioni storiche e culturali, ma, come abbiamo visto, una certa segretezza è insita nel nome stesso, proprio perché sono conoscenze riservate a pochi; non certo perché siano sapienze pericolose o malefiche.

Le persecuzioni portate avanti da re, imperatori, capi religiosi, e potenti in generale, ha vincolato al segreto molte discipline. Alcune di esse erano molto popolari durante un certo periodo storico mentre qualche anno dopo erano completamente scomparse.

In realtà non sono mai scomparse, si erano soltanto nascoste, immerse, inabissate a causa di messe al bando, proibizioni o persecuzioni. La stregoneria è un esempio molto efficace, ma anche le conoscenze dei primi cristiani sono state osteggiate con tutte le forze dal potere allora costituito.

Alcune discipline hanno sempre resistito dentro le varie culture popolari, ma piano piano sono state messe al bando, derise, umiliate, screditate o anche proibite ed estirpate. Un buon esempio è la rabdomanzia che è sempre stata rispettata e praticata nella cultura contadina, ma spesso derisa dalle classi sociali più agiate.

A protezione delle loro conoscenze, i sapienti hanno protetto le loro preziose verità: è sufficiente pensare ad alcune formule egiziane che se lette in un determinato verso, avevano un certo senso “essoterico”, ma se lette all’inverso, avevano un significato prettamente esoterico.

Pochi sapevano leggere a quei tempi, ma quei pochi sapevano leggere convenzionalmente in un verso specifico. Solo gli iniziati erano abbastanza eruditi da capire che il reale significato di una certa formula andava letto in maniera inversa.

Era una sorta di criptazione per divulgare certe informazioni solo a chi era fornito del codice per decriptare il messaggio. Per spiegare al meglio questa necessità e questa abitudine facciamo una distinzione tra metodi diversi per tramandare le conoscenze.

Affidare un messaggio ai posteri attraverso la tradizione è come tramandare una scatola che contiene un segreto, chi la maneggia non conosce il suo contenuto, e non può aprirla: ognuno si limita a trasmetterla di generazione in generazione.

Le conoscenze invece affidate al sistema dell’iniziazione sono strutturate in maniera diversa: insieme alla scatola che contiene il segreto viene affidata all’iniziato anche la chiave per aprirla e la conoscenza del segreto stesso. Almeno in parte.

Ecco i due modi in cui si tramandano certe conoscenze. Solo così le grandi sapienze hanno saputo resistere al potere nullificante dello scorrere dei millenni. Nel viaggio alcuni dettagli, purtroppo si perdono.

Facciamo un esempio legato alla tradizione: vi capiterà spesso di incontrare nelle piazze delle vostre città, nei parchi pubblici, in alcuni giardini privati, delle fontane la cui acqua fuoriesce dalla bocca di un leone.

E’ una tradizione così diffusa che davvero si fa fatica a trovarne l’origine. Eppure si fa ancor più fatica a capire il nesso logico tra la bocca di un leone e l’acqua.

Notare anche che la città in Italia più nota per l’acqua, e più ricca d’acqua, è sicuramente Venezia, che ha come simbolo un leone. Il nesso si ripete. Così era anche ai tempi dei romani e prima ancora.

La cultura egiziana ci avvicina un po’ di più all’origine della tradizione, all’archetipo. Le chiuse attraverso le quali venivano irrigate le terre coltivabili per renderle fertili, erano a forma di bocca di leone.

E non dovrebbe sorprendere che il momento in cui il sacro fiume Nilo esondava era proprio il periodo sotto la costellazione del Leone. Anche nel famoso “zodiaco di Dendera”, conservato oggi al Louvre, il Leone è rappresentato vicino all’acqua.

Con questo excursus ci siamo molto avvicinati alla conoscenza originale che lega il leone all’acqua, ma purtroppo sono venute meno alcune informazioni che rendono impossibile risalire all’archetipo. Si perde nel tempo.

Questo accade soprattutto con le conoscenze affidate alle tradizioni: si può risalire nel tempo alla ricerca delle loro origini ma spesso il viaggio rimane incompleto.

Più chiari dovrebbero essere i messaggi affidati al sistema della iniziazione, ma solo un iniziato può accedere a queste conoscenze e, purtroppo, di maestro in discepolo, a volte anche questo sistema si è dimostrato non del tutto efficace.

L’iniziazione ha quindi tramandato conoscenze davvero antiche che oggi alimentano quel macrocosmo che molti definiscono “esoterico”. Un mondo che nella nostra società viene spesso deriso e accusato di falsità varie.

Esistono i truffatori in questo ambito, proprio come in tutti gli altri ambiti: banche, commercianti, professionisti, intellettuali, artisti, politici… Ma le origini antiche di queste conoscenze sembrano tutt’altro che sciocchezze, seppure il sistema scientifico non ne riconosca alcuna validità.

La cultura esoterica si basa su alcuni principi filosofici che rendono ancora più interessante questo particolare ambito della conoscenza umana.

Uno dei principi base per ogni esoterista è quella che molti chiamano la “Legge di Analogia”.

“È vero senza menzogna, certo e verissimo, che ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso…”, così inizia l’iscrizione nella tavola sapienziale detta “Tavola Smeraldina” attribuita ad Ermete Trismegisto.

Che si può tradurre anche con “così è in alto come in basso”, ovvero le cose terrene ed umane sono lo specchio delle cose celesti e divine. Come in cielo, così in Terra. Ecco che quella antica conoscenza egiziana arriva nel Padre Nostro cristiano.

Dunque conoscere il Creato è come conoscere il Creatore. Su questa analogia si fonda tutta la Magia, l’Alchimia e l’Astrologia. Ogni cosa è dunque piena di spiritualità ed è una porta aperta verso il Creatore di tutte le cose.

Un altro concetto assolutamente fondamentale per un’esoterista è quello della Divina Sapienza. La conoscenza dei segreti antichi, delle tradizioni e la conoscenza interiore avvicinano alla Sapienza Divina.

Ogni rito, ogni simbolo, ogni religione, ogni concetto filosofico, fa parte di un percorso di avvicinamento alla Sapienza, proprio come l’illuminazione interiore. Un percorso che ci guida verso una conoscenza celeste: la Verità. Un vero e proprio cammino iniziatico che mira al Cielo.

Concetti piuttosto noti come quelli del karma, della redenzione, della caduta dal paradiso, dell’androginia originaria, sono tematiche che un esoterista deve affrontare nel suo percorso spirituale.

Così come sarà piuttosto probabile sentir parlare ad un esoterista di spiriti che si collocano tra Dio e gli uomini. Un esempio classico sono gli spiriti Olimpici, ma anche le Idee platoniche, o gli Elohim biblici, Sephirot, Arconti…

L’ultimo concetto a cui vogliamo introdurvi prima di iniziare ad analizzare alcune discipline tipicamente esoteriche è quello del Tempio interiore.

Per un esoterista puro, i templi, le chiese, le moschee, le sinagoghe etc. etc., non hanno alcun valore se non dal punto di vista storico e culturale.

Possono avere un certo significato dal punto di vista energetico, ma non corrisponde per nulla al concetto che gli viene attribuito dalle religioni.

Per l’esoterista l’unico templio ammesso è l’Uomo. La micro-particella divina che è in noi, la fiammella Divina, rimane l’unico mezzo attraverso al quale possiamo riconnetterci con il Creatore.

Fiamma, Anima, Goccia Divina… molte sono le espressioni che si usano per definire questa piccola parte di Dio racchiusa dentro di noi. E solo questa, per l’esoterista, è meritevole di venerazione, non certo delle mura, o dei luoghi di culto.

Questo fa sì che venga meno il ruolo di sacerdoti e intermediari vari tra Dio e l’Uomo. Nessun uomo può sinceramente guidarne altri verso Dio, perché è in ogni uomo che è racchiusa una parte di Dio. Non solo in alcuni. Ecco la famosa uguaglianza davanti a Dio.

Adesso che abbiamo meglio chiarito il concetto di esoterismo e assimilato come certe conoscenze ci siano giunte, affatto intatte, dai millenni precedenti attraverso i percorsi di iniziazione o attraverso la tradizione, possiamo iniziare ad analizzare alcune discipline considerate parte del mondo esoterico.

Vi parleremo, in maniera affatto esaustiva, di molte discipline, forme esoteriche, espressioni magiche, tradizioni antiche, sistemi di divinazione, vere e proprie religioni, filosofie, credenze…

Alla fine di questo articolo vorremmo riuscire a tratteggiare un territorio, a dare l’idea di un’ambiente, quello dell’esoterismo, nei suoi punti più alti e in quelli più bassi.

L’esoterismo, essendo un mondo sconfinato, raccoglie davvero una quantità di materiale esagerato e in esso troverete profondità abissali e credenze tutt’altro che profonde.

Il misticismo e la metafisica in questo ambito si abbracciano alle superstizioni e alle tradizioni popolari. E non deve esserci giudizio in tutto ciò poiché ogni conoscenza può contenere una goccia di Verità.

Una della forme di divinazione più diffuse nel mondo moderno, ma estremamente antiche, è la Cartomanzia. La cartomanzia si esegue con le carte dei Tarocchi ma non è da confondere con la Tarologia.

La cartomanzia è una antica disciplina che indaga il futuro e si basa prevalentemente sulle combinazioni di carte. La tarologia è un “discorso sui tarocchi”, come da etimologia, che si concentra sul presente ed è costruito sul linguaggio visivo, simbolico e storico dei Tarocchi.

I Tarocchi sono uno strumento molto antico, tanto che la sua origine si è persa nel nulla. Esiste qualche documento che ne attesta l’esistenza durante il medioevo, ma molti indizi fanno supporre che esistessero ben prima di tale periodo.

La loro origine è così misteriosa che è stata protagonista di numerose leggende: la più caratteristica e suggestiva di esse racconta che i Tarocchi sarebbero tutto ciò che rimane dei mitici libri di Toth.

Ovvero sarebbero dei geroglifici che, esposti nel giusto ordine, riporterebbero la sapienza che il dio Toth lasciò agli antichi costruttori di piramidi. Conoscenze del Cielo e della Terra, del passato e del futuro.

Un’altra pratica estremamente diffusa ai giorni nostri è quella della magia bianca: è questa una raccolta di riti, formule e incantesimi volti a dare benefici. Le origini di questa pratica, come per gli altri tipi di magia, sono impossibili da definire.

La magia nera invece utilizza riti, conoscenze, formule e incantesimi in grado di sfruttare le forze maligne. Seppure con le forze maligne si finisce sempre per essere sfruttati più che sfruttare, ma questo è un altro argomento.

La prerogativa della magia nera è quella di essere utilizzata a fini negativi e di potere: si utilizza per vendetta, per odio, per rancore, per invidia, per sete di potere e per tutti quei sentimenti poco nobili che tuttavia abitano il cuore umano. Alcuni la usano anche soltanto per il puro piacere di nuocere a qualcun altro.

Si distingue anche tra magia rossa e magia verde: la magia rossa è connessa direttamente al campo dell’amore, della passione. E’ un insieme di riti volti a intervenire nell’ambito sentimentale. Può essere positiva o negativa, dipende l’uso che se ne voglia fare.

La magia verde è, probabilmente, da considerarsi la più antica forma di magia. Fa riferimento infatti all’utilizzo della natura per creare pozioni, filtri e quant’altro in grado di modificare la vita dell’uomo.

Semi, fiori, radici, erbe, rami frutti, foglie, clorofilla liquida… sono molti gli ingredienti che si rendono indispensabili in questo tipo di incantesimi. E le conoscenze tecniche devono essere davvero sterminate per ottenere una padronanza considerevole in questo campo.

La mente ovviamente corre subito alla cultura celtica o a quella Wicca, di cui parleremo più avanti, che sono note per il ricorso ad un largo uso di queste conoscenze.

In un senso più generale potremmo dire che la distinzione più importante tra le varie forme di magia non è quella tra colori, strumenti e appartenenze culturali, ma quella tra magia distruttiva e magia costruttiva. Il fine fa la differenza, non tanto le pratiche di riferimento.

Veniamo adesso a parlare della Geomanzia. La radice “Geo” è molto chiara: terra. E’ lo studio dei segni artificiali o naturali della terra che un indovino dovrà saper interpretare.

Su Wikipedia è possibile trovare una spiegazione sintetica ma abbastanza chiara del funzionamento di questa antichissima pratica, e ve la riportiamo parola per parola:

Nella forma più antica si prendeva fra le mani una manciata di terriccio, la si gettava al suolo con garbo, quindi l’indovino interpretava le forme createsi.

Nella versione attuale, chiamata geomanzia sulla carta, si formula una domanda e quindi, si picchietta con la punta di una matita su un foglio, tracciandovi istintivamente dei piccoli cerchi, in sedici file. Fatto ciò, i segni vengono raggruppati a coppie, finché, alla fine della fila, non resta che una coppia intera o un segno spaiato.

Questa operazione si ripete per le sedici file, e i segni finali, doppi o unici, vengono raggruppati a quattro a quattro, in modo da ottenere quattro figure di quattro segni l’una, incolonnati.

Queste prime quattro figure sono dette “le madri”. Da queste, ricomponendo i segni delle quattro madri linea per linea partendo dall’alto, si ricavano altre quattro figure (le figlie).

Poi, sommando i segni delle prime due e seconde due madri e delle prime due e seconde due figlie si ricavano altre quattro figure (le nipoti), e poi da queste, sempre sommando i segni, singoli o doppi, i due testimoni (del passato e del futuro), e infine dalla somma di questi due la sintesi (il cosiddetto giudice).

Le figure possibili sono sedici, alcune benefiche, altre di auspicio meno lieto: popolus, via, caput draconis, puella, puer, cauda draconis, fortuna maior, carcer, fortuna minor, conjunctio, tristitia, laetitia, albus, rubeus, acquisitio, amissio.

La Rabdomanzia è una pratica ancora molto diffusa che ha a che fare in qualche maniera con lo studio della terra ma in un senso piuttosto diverso. In estrema sintesi è la capacità di scovare l’acqua nel sottosuolo per mezzo di una bacchetta di legno.

E’ bene spiegare meglio: la bacchetta usata funge da antenna che aiuta ad intercettare energie provenienti dal sottosuolo in grado di dare informazioni al rabdomante.

La rabdomanzia fa parte di una serie di pratiche appartenenti ad un unico ceppo: la radioestesia. La radioestesia, o radiestesia, è una pratica che consente di localizzare oggetti nascosti o informazioni attraverso l’utilizzo di uno strumento, tradizionalmente una verga a forma di “Y” o un pendolo.

Il pendolo, o pendolino, è uno strumento di divinazione molto diffuso e popolare. Attraverso le oscillazioni e il moto rotatorio è possibile ottenere delle interpretazioni molto dettagliate.

Al pendolino si fanno domande molto precise, a cui esso risponderà affermativamente o negativamente. Molti utilizzano il pendolino associandolo ai Tarocchi o ad altri sistemi di divinazione.

Alcuni sostengono che il pendolo metta in contatto con il proprio subconscio, altri che venga guidato da presenze sottili, spiriti. Altre teorie invece sposano la corrente madre della radioestesia, ovvero il pendolo verrebbe animato dalle forze provenienti dalla terra.

La negromanzia o necromanzia, il cui nome deriva dal greco nekromanteía, composto da «morto» e da «predizione», è un’altra forma di divinazione molto nota ed antichissima.

I negromanti evocano spiriti e defunti. A partire dal medioevo, la negromanzia è stata molto spesso associata alla magia oscura e ai poteri degli inferi.

Il contatto con i morti è un mito portato avanti da sempre: dall’Odissea all’Eneide, dalla Divina Commedia agli scritti sapienziali dell’Antico Egitto, dalla Bibbia al Faust.

Ovviamente dalla negromanzia (sarebbe più corretto dire necromanzia poiché “necro” viene da “morto”, “negro” deriva da “oscuro, nero”), sono derivate un’infinità di pratiche orientate a connettere il mondo dei vivi e quello dei morti.

Rituali di necromanzia sono entrati in molte tradizioni spirituali diverse: dal Vudù, al Channeling, dallo Spiritismo alla Parapsicologia.

Uno dei rami dell’esoterismo che necessità di conoscenze sterminate per riuscire a sviluppare le proprie potenzialità è la Kabbalah.

Vi riportiamo la voce Wikipedia parola per parola per introdurre l’argomento, senza esagerare in informazioni che potrebbero confondere più che aiutare il neofita.

La cabala, cabbala, qabbaláh o kabbalah (in ebraico: קַבָּלָה‎?, letteralmente ‘ricevuta’, ‘tradizione'[1]) è l’insieme degli insegnamenti esoterici propri dell’ebraismo rabbinico, già diffusi a partire dal XII-XIII secolo; in un suo significato più ampio, il termine intende quei movimenti esoterici sorti in ambito ebraico con la fine del periodo del Secondo Tempio.

La definizione di Cabala varia a seconda della relativa tradizione e dei fini di coloro che la seguono, a partire dalla sua origine religiosa come parte integrale dell’ebraismo, fino ai suoi adattamenti successivi cristiani, New Age e occultisti.

La Cabala ebraica comprende una serie di insegnamenti esoterici che intendono spiegare il rapporto tra un misterioso Ein Sof (infinità) e l’universo mortale e finito (creazione di Dio). Mentre è molto utilizzato da alcune correnti ebraiche, non è una confessione religiosa in sé.

Costituisce le fondamenta di interpretazione religiosa mistica. La Cabala cerca di definire la natura dell’universo e dell’essere umano, la natura e lo scopo dell’esistenza e varie altre questioni ontologiche. Presenta anche metodi per aiutare a comprendere i relativi concetti e raggiungere così una realizzazione spirituale.

La Cabala si sviluppò nell’ambito della tradizione ebraica e i cabalisti tradizionali, che nell’ebraismo sono chiamati Mekubbal (in ebraico: מְקוּבָּל‎?), spesso usano fonti ebraiche classiche per spiegare e dimostrare i suoi insegnamenti esoterici.

I seguaci ebrei di tali insegnamenti sostengono che essa definisca il significato interiore della Bibbia ebraica (Tanakh) e della letteratura rabbinica tradizionale nella dimensione trasmessa precedentemente nascosta, come anche l’importanza delle pratiche religiose ebraiche.

I praticanti tradizionali credono che le prime origini precedano le religioni del mondo, formando un modello primordiale delle filosofie, religioni, scienze, arti e sistemi politici della Creazione.

Storicamente, la Cabala emerse, dopo le prime forme di misticismo ebraico, nella Francia meridionale e Spagna dei secoli XII e XIII, venendo reinterpretata durante il rinascimento mistico ebraico del XVI secolo a Safed. Fu resa popolare in forma di ebraismo chassidico dal XVIII secolo in poi.

L’interesse del ventesimo secolo nella Cabala ha ispirato un rinnovamento tra le confessioni religiose e ha contribuito ad una più ampia spiritualità contemporanea tra non ebrei, generando inoltre una fiorente rinascita e importanza storica grazie alla ricerca accademica di recente costituzione

Questa è solo una piccola introduzione a questo argomento che, come è facile intuire, è davvero importante e che è stato sviscerato in milioni di articoli, saggi e ha generato un’intera letteratura dedicata.

La wicca, detta anche wiccanesimo, è invece un movimento religioso di nuova concezione. Seppure sia chiaramente ispirata ad antiche tradizioni. Viene infatti associata ai fenomeni legati al “neopaganesimo”.

Questa tipologia di religione, o di percorso spirituale, si fonda sul Divino Immanente: un concetto molto ampio e sfaccettato che si esprime in due “divinità”. Un’emanazione femminile ed una maschile, dell’Uno originario. E’ quindi una pratica molto legata alla natura ed ai suoi cicli.

Questo movimento pare sia ispirato alle tradizioni europee medievali, che venivano perseguitate come stregoneria. Molti asseriscono che invece il wiccanesimo è nato nel Novecento come fusione di conoscenze teosofiche a quelle della Golden Dawn.

Il vudù, invece è una religione afroamericana dai caratteri esoterici e molto ampi. La parola stessa significa “spirito”, “divinità” o “segno del profondo”.

Questa religione viene spesso definita come una delle più antiche del mondo, ed è praticata da circa sessanta milioni di persone in tutto il mondo.

In occidente siamo abituati a pensare al vudù come ad un insieme di rituali di magia nera, ma in realtà è una religione a tutti gli effetti con tanto di dottrine di ogni tipo. I rituali di magia nera fanno parte di questo tipo di religione ma il vudù non si esaurisce con essi.

Vogliamo adesso tornare alle pratiche di divinazione con una disciplina piuttosto diffusa: la lettura della mano. La chiromanzia, si fonda sul concetto base che il destino individuale sia già scritto nel palmo della propria mano.

Questa arte, così antica che alcuni fanno risalire le prime testimonianze di essa a 5000 anni prima di Cristo, in India, è diffusa in tutta il mondo, seppure con alcune varianti.

All’interno della chiromanzia si distinguono: la chirologia, ovvero lo studio delle linee del palmo della mano, e la chirognomia ovvero lo studio della forma della mano.

Vi riportiamo le tre linee principali che attraversano il palmo della mano per farvi un’idea dell’argomento: questo non farà di voi dei veri e propri chiromanti.

Ci sono tre linee principali, presenti in quasi tutte le mani, che i chiromanti leggono e a cui danno grossomodo queste interpretazioni.

Linea del cuore
È una linea che attraversa la parte superiore del palmo, e a seconda della tradizione può essere letta a partire dal bordo del palmo sotto al dito mignolo verso il pollice oppure viceversa; rappresenta gli “affari di cuore” sia in senso fisico che metaforico (ossia può riguardare i sentimenti). Può dunque, a seconda della forma, dare indicazioni su stabilità emotiva, prospettive sentimentali, depressione, stoicismo e salute del cuore.

Linea della testa
Questa linea parte dal bordo del palmo sotto il dito indice e attraversa il palmo fino all’altro bordo; rappresenta gli “affari di testa” ossia principalmente la mente e il modo in cui lavora. Può dare indicazioni su stile di apprendimento, comunicazione, intelletto e desiderio di conoscenza, oltre che sull’approccio (creativo o analitico) all’informazione.

Linea della vita
È una linea che parte dal bordo del palmo sopra il dito pollice, spesso unita alla linea della testa, e gira ad arco verso il polso; rappresenta la vitalità e il vigore della persona, e può dare indicazioni sulla salute fisica e il benessere generale. Alcune scuole vi trovano indicazioni su grandi cambiamenti che possono intervenire nella vita della persona, compresi cataclismi, incidenti e trasferimenti. Contrariamente a quanto si crede, i chiromanti al giorno d’oggi non credono più che la lunghezza della linea della vita sia correlata alla lunghezza della vita della persona.

Tra le pratiche divinatorie, che potrebbero sembrare piuttosto moderne, esiste anche la caffeomanzia! Più nota con il termine “lettura dei fondi del caffè”.

In realtà è una pratica già diffusa in epoca mesopotamica e molto popolare durante l’impero Ottomano. La pratica originale si eseguiva con il caffè turco o con quello greco.

Ma, seppure siano i più tradizionali, non sono soltanto questi i tipi di caffè che possono essere interpretati. Comunque sia, il metodo più diffuso legge solo le figure che si sono disegnate all’interno della tazzina. Queste rappresentano il futuro.

I residui scivolati nel piattino, invece, rappresentano la situazione attuale. È bene non muovere il piattino in quanto la posizione in cui le figure si presentano ha un aspetto fondamentale per la divinazione.

Chi effettua la divinazione deve concentrarsi, roteare la tazzina fra le mani, per cercare di interpretare i segni consolidati sulle pareti interne della tazza.

Le figure si distinguono in:
– positive, quelle chiare
– negative, quelle scure e dense

L’individuazione del soggetto rappresentato dalle figure deve essere un procedimento spontaneo e deve richiamare alla mente l’immagine della figura nella sua realtà.

I numeri che si sono formati indicano il tempo (ore, giorni, mesi, anni) entro il quale si verificheranno gli eventi. A volte il numero può indicare il numero delle persone coinvolte.

Dalle discipline di divinazione torniamo alle antiche filosofie e utilizziamo Wikipedia per trovare una definizione piuttosto sintetica e completa di Alchimia.

Poiché spesso ci sono fraintesi su questa antica conoscenza, è bene riportare parola per parola la definizione della nota enciclopedia online:

L’alchimia è un antico sistema filosofico esoterico che si espresse attraverso il linguaggio di svariate discipline come la chimica, la fisica, l’astrologia, la metallurgia e la medicina lasciando numerose tracce nella storia dell’arte. Il pensiero alchemico è altresì considerato da molti il precursore della chimica moderna prima della nascita del metodo scientifico.

Diversi sono i grandi obiettivi che si proponevano gli alchimisti: conquistare l’onniscienza, ovvero raggiungere il massimo della conoscenza in tutti i campi della scienza; creare la panacea universale, un rimedio cioè per curare tutte le malattie, generare e prolungare indefinitamente la vita; la trasmutazione delle sostanze e dei metalli, la ricerca della pietra filosofale.

Oltre ad essere una disciplina fisica e chimica, l’alchimia implicava un’esperienza di crescita o meglio un processo di liberazione spirituale dell’operatore. In quest’ottica la scienza alchemica viene a rappresentare una conoscenza metafisica e filosofica, assumendo connotati mistici e soteriologici, nel senso che i processi e i simboli alchemici, oltre al significato materiale, relativo alla trasformazione fisica, possiedono un significato interiore, relativo allo sviluppo spirituale.

Il termine alchimia deriva dall’arabo al-khīmiyya o al-khīmiyya (الكيمياء o الخيمياء), composto dell’articolo determinativo al- e della parola kīmiyya che significa “chimica” e che a sua volta, sembrerebbe discendere dal termine greco khymeia (χυμεία) che significa “fondere”, “colare insieme”, “saldare”, “allegare”, ecc. (da khumatos, “che è stato colato, un lingotto”). Un’altra etimologia collega la parola con Al Kemi, che significa “l’arte egizia”, dato che gli antichi Egizi chiamavano la loro terra Kemi ed erano considerati potenti maghi in tutto il mondo antico. Il vocabolo potrebbe anche derivare da kim-iya, termine cinese che significa “succo per fare l’oro”

Tornando ad argomenti e conoscenze più moderne vorremmo introdurvi anche all’Aura Soma. Seppure come disciplina sia davvero molto moderna, le sue radici affondano in discipline molte antiche legate al Buddismo e all’Ayurveda.

E’ una terapia olistica che sfrutta al massimo la forza dei colori, delle erbe, degli aromi e delle pietre preziose. Nei test che vengono presentati agli interessati si deve scegliere tra oltre 100 colori diversi!

Istintivamente saremo portati a scegliere i colori più vicini, o comunque che meglio si combinano, alla nostra aura. Questo dirà molto sulla nostra interiorità e sulle nostre esigenze.

Le bottiglie colorate che sceglieremo saranno il nostro specchio ma è molto importante che chi legge la nostra aura sia in grado di interpretare e di saper attingere a varie discipline: cristalloterapia, aromaterapia, cromoterapia…

L’ultimo argomento che vi vogliamo qui presentare è quello dello Gnosticismo. Un movimento filosofico, religioso ed esoterico così importante che ha condizionato gran parte delle tradizioni di tutto il mondo.

“Gnosi”, vuol dire “conoscenza”, ed era questo l’obiettivo ultimo di chi si apriva a questo tipo di movimento. L’origine sembra essere legata al mondo greco-romano, ed al cristianesimo delle origini, ma non sono pochi gli studiosi che vedono un’origine più antica per la filosofia gnostica.

Addirittura si parla di connessioni con lo zoroastrismo, con il neoplatonismo e con l’ebraismo del Secondo Tempio. Il principio base era l’insegnamento attraverso il quale si può fuggire dal mondo materiale, creato dal Demiurgo, per abbracciare il mondo spirituale.

Il Demiurgo è il dio della materia che si contrappone, e in un certo senso si completa, con il Dio vero, quello della Spiritualità. Con la nascita si discende nella materia, nel mondo del Demiurgo, ed è necessario risalire al Mondo Superiore, quello del vero Dio.

Queste come capirete sono solo alcune delle culture, conoscenze, sapienze, pratiche e consapevolezze che si possono racchiudere dentro il macrocosmo che chiamiamo “esoterismo”.

Per ognuna di esse abbiamo provato a sintetizzare un profilo, ma vi assicuriamo che su ognuna sono stati scritti centinaia di libri. Il nostro tentativo è quindi quello di tratteggiarne i contorni principali, non certo di approfondirle in maniera specifica.

Ci ripromettiamo però di scrivere articoli “monografici” su ognuna di esse, proprio per approfondire e rendere meno superficiale la nostra descrizione.

Confidiamo sul fatto che i nostri lettori vorranno seguirci in futuro in questo tipo di letture, e che alla fine di questo lungo scritto avranno ancora voglia di capire meglio e di più su questi argomenti.