L’Enneagramma è un sistema di conoscenza assolutamente rivoluzionario che venne introdotto in occidente da George Ivanovich Gurdjieff e poi rivisto in ottica antropologica prima da l’antropologo boliviano, Oscar Ichazo e poi in ottica psicologica dallo psichiatra cileno Claudio Naranjo.
L’Enneagramma è il risultato di secoli di tradizioni e conoscenze filosofiche, matematiche ed esoteriche mirate a comprendere la condizione umana; a queste poi sono state aggiunte le analisi antropologiche e psicologiche del Novecento.
Il risultato è uno schema, una figura geometrica, che riesce ad indicare le 9 personalità umane di base a cui tutti gli esseri umani necessariamente appartengono.
E’ bene precisare che le persone hanno dentro di sé un mix di questi “tipi”, ma ve ne è senza dubbio uno predominante sugli altri che va a caratterizzare la personalità.
Il cinema e l’Enneagramma
Al fine di capire meglio gli “enneatipi” e le loro personalità è possibile utilizzare uno strumento davvero molto comodo e divertente: il cinema!
Attraverso i personaggi protagonisti di film importanti, possiamo andare ad identificare gli enneatipi: cosa sono in fondo i personaggi dei film se non una schematizzazione di un carattere umano?
Ovviamente queste semplificazioni vanno prese per quel che sono: non bisogna aspettarsi definizioni fisse ma soltanto indicazioni di massima.
L’Enneagramma non è un gioco, va studiato e compreso in profondità, ma attraverso il cinema è possibile farsi un’idea introduttiva all’argomento mentre si guardano 9 bellissimi film.
Enneatipo 1
Questo tipo fa parte di coloro che appartengono al centro di intelligenza istintuale e che ha come passione dominante la rabbia e come causa di frustrazione il perfezionismo.
In questo carattere la rabbia è sempre un sottofondo e difficilmente un’espressione visibile: rancore, risentimento, critica feroce degli altri per perfezionarli.
Possono indignarsi davanti alla spontaneità: la disciplina, la ricerca della perfezione e di una sorta di moralità possono portare a sviluppare personalità ossessivo compulsive.
Nel cinema possiamo trovare un personaggio simile nel film di grande successo “Chocolat” uscito nell’anno Duemila e diretto da Lasse Hallström. Il personaggio in questione è il Conte di Reynaud interpretato da Alfred Molina.
Enneatipo 2
Appartenente alla categoria emotiva ha come tratti distintivi l’orgoglio per quanto riguarda le passioni e la falsa generosità invece per le fissazioni.
Al centro di questa personalità vi è un tratto di superbia importante, una vera e propria auto-esaltazione che porta ad un’impulsività difficile da contenere.
L’erotismo è un tratto caratteristico di questo tipo: sono fondamentalmente edonisti, puntano al piacere e alla ricerca dell’amore erotico.
Un carattere squisitamente da enneatipo 2 è senz’altro quello di Lolita, interpretata da Sue Lyon, nell’omonimo film del 1962 diretto da Stanley Kubrick.
Enneatipo 3
Anche questa personalità appartiene al “genere emotivo” e ha come passione dominante la vanità e come fissazione l’inganno, la mancanza di autenticità.
La propria immagine è veramente un tratto fondamentale: la percezione di se stessi attraverso gli occhi degli altri è una specie di ossessione. Ricercano infatti successo e risultati.
Cercano l’apprezzamento altrui sfruttando al massimo le proprie caratteristiche migliori: la bellezza, l’intelligenza, la simpatia, la gentilezza… ma non vi è nulla di autentico, è tutto artificioso.
Miranda personaggio protagonista di “Il diavolo veste Prada”, film del 2006 diretto da David Frankel, interpretata da Meryl Streep, è senza dubbio un enneatipo 3.
Enneatipo 4
Personalità appartenente al centro di intelligenza emotiva è guidata da una sensazione di mancanza, ovvero l’invidia, e la fissazione del carattere è l’auto frustrazione.
Si sentono incompresi dal mondo e le buone cose accadono solo agli altri e sono per essi irraggiungibili, secondo il loro modo di vedere. Si sentono soli.
Caratteri artistici e un poco malinconici, mirano all’amore attraverso il dolore poiché l’amore per l’enneatipo 4 è fondamentale: raffinati, sensibili e romantici.
La Frida Khalo interpretata da Salma Hayek nel film diretto da Julie Taymor nel 2002 dal titolo “Frida” è senz’altro un personaggio che può rientrare nell’enneatipo 4.
Enneatipo 5
Questo carattere rientra nel gruppo del centro dell’intelligenza mentale e ha come passione principale l’avarizia e come fissazione il distacco.
Dentro questo enneatipo è tutto un trattenersi, dentro e fuori. Paurosi di lasciarsi andare e ossessionati dal massimo risultato con il minimo sforzo.
L’avarizia è da considerare in senso energetico, inconscia, può diventare incapacità di dare, tendenza all’isolamento e procrastinazione perpetua di ogni impegno.
Nel film “Le conseguenze dell’amore”, del 2004, diretto da Paolo Sorrentino, si trova il personaggio di Titta, interpretato da Toni Servillo, che sembra proprio un enneatipo 5.
Enneatipo 6
Appartenente sempre alla categoria “mentale” questo carattere è guidato dalla paura, come passione, e tende all’accusa come tipo di fissazione cognitiva.
La paura può manifestarsi in molti modi: paura del cambiamento, di lasciarsi andare, di sopravvivere, di amare, dell’ignoto… ciò solitamente conduce a stati di iper-vigilanza e ansia.
Spesso questo carattere si accompagna ad una disciplina ferrea che li porta ad accusare se stessi, autopunendosi e autoimponendosi regole sempre più strette… ciò li porta poi a diventare accusatori anche negli altri.
Tony Montana, protagonista del celebre film del 1983 di Brian De Palma dal titolo “Scarface”, sembra essere proprio un enneatipo 6 che ha preso la strada della paranoia.
Enneatipo 7
Il centro di intelligenza mentale questa volta si esprime con un carattere che è guidato dal peccato di gola, come passione, e dalla fraudolenza come fissazione.
Insaziabile, sempre pronto a nuovi piaceri e ad esplorazioni. Goloso, ma non solo di cibarie, ma di tutto ciò che vi è di più raro e straordinario.
Non ama le autorità, tende a fare molti progetti e a vivere in un mondo fantastico, si presta molto per gli altri, ma lo fa al fine di comprarsi l’affetto.
Ne “L’attimo fuggente” film di grandissimo successo uscito nel 1989 con la regia di Peter Weir, l’insegnante interpretato da Robin Williams è un’enneatipo 7 goloso di libertà.
Enneatipo 8
Appartenente alla “categoria istintuale” assieme al tipo 1 e al 9, questo carattere è vittima della passione della lussuria e ha come fissazione la vendetta.
In questo caso con “lussuria” si intende la passione per l’eccesso, e si può esprimere in ambito sessuale, ma anche in altri contesti. E’ un carattere prepotente, belligerante, ribelle, insensibile ed esibizionista.
Forse un po’ sadico e sicuramente con dei forti tratti narcisistici. L’autorità non viene riconosciuta da questo tipo ed è piuttosto desensibilizzato al dolore.
Walt Kowalski, il personaggio interpretato da Clint Eastwood, nel film da egli stesso diretto nel 2008 “Gran Torino” è senza dubbio un enneatipo 8 con una fissazione per la difesa per il territorio.
Enneatipo 9
Ultimo appartenente al centro di intelligenza istintuale è governato dalla pigrizia come passione e dalla dimenticanza di se stesso come fissazione cognitiva.
Tra gli istintuali è senza dubbio il carattere più emotivo: il contegno è sereno e la loro presenza si fa notare appena. Si adatta continuamente all’ambiente e la rassegnazione è d’obbligo.
Vive in un continuo tentativo di difesa attraverso sistemi di “ipnotismo”: guardando la televisione, passando ore su internet, sfoglia giornali… insomma evita il contatto con gli altri.
Victor, il protagonista interpretato da Tom Hanks nel film del 2004 diretto da Steven Spielberg dal titolo “The Terminal” è un esempio perfetto di enneatipo 9 guidato da ingenuità ed adattabilità.