Proseguiamo qui di seguito con la nostra presentazione dei mazzi di tarocchi più diffusi e utilizzati dai cartomanti per indagare il passato, il presente ed il futuro.
Nell’articolo precedente abbiamo potuto introdurre l’argomento generale, con le dovute premesse, per poi analizzare ed introdurre i primi tre mazzi: i Tarocchi di Marsiglia, il mazzo Rider Waite e i Tarocchi Egiziani.
Come abbiamo già accennato i Tarocchi di Marsiglia e il mazzo Rider Waite, sono senza dubbio la scelta migliore per chi si avvicina a questo mondo. Hanno una facilità di lettura che rende la vita più facile ai neofiti della cartomanzia.
Già i Tarocchi Egiziani presentano delle difficoltà interpretative maggiori e richiedono una preparazione più raffinata, ma consentono una lettura più precisa e dettagliata.
Qui di seguito presenteremo gli altri mazzi più diffusi, alcuni dei quali non vengono usati per la divinazione, che risultano essere particolarmente apprezzati per alcune loro caratteristiche peculiari che vi andremo a presentare.
I Tarocchi Visconti
Questo mazzo è senza dubbio uno dei più affascinanti in assoluto, si tratta infatti di quello che viene ritenuto il primo mazzo conosciuto dal punto di vista storico.
Secondo alcuni studi infatti tutti gli altri mazzi deriverebbero da questo che ha svolto la funzione di modello. L’originale di questo mazzo è stato dipinto a mano, i colori sono usati sapientemente e le raffigurazioni sono tra le più belle mai realizzate.
Il suo gusto classico è probabilmente il più raffinato esistente, seppure il suo utilizzo per l’interpretazione non si differenzi molto da quello dei Marsigliesi, seppure sia da considerare un mazzo più complesso.
Questo mazzo infatti ospita moltissimi particolari in ogni carta e rende dunque l’interpretazione piuttosto complessa e potrebbe portare, soprattutto i neofiti, a degli errori di interpretazione.
I Tarocchi Visconti non sono complessi come quelli Egizi, ma non sono nemmeno semplici come i Marsigliesi o i Rider Waite. Si pongono a metà strada e per questo non sono consigliati a chi si avvicina a questo mondo per la prima volta.
I Tarocchi del Mantegna
Iniziamo subito con il dire che queste carte non sono opera del grande maestro Andrea Mantegna, ma di un artista che ad egli si ispirava. Risale al quindicesimo secolo ed è considerato di difficile interpretazione.
Una delle particolarità più evidenti di questo mazzo è che non fa uso di colori e ciò, unito al fatto che sono comunque carte ricche di simboli, rende più difficile l’interpretazione.
Le raffigurazioni sono, in certe carte, molto differenti rispetto alla tradizione dei Tarocchi più diffusi, e mancano alcuni Arcani Maggiori e tutto ciò porta a far sì che venga usato molto meno dei Visconti e, soprattutto, dei Marsigliesi e dei Rider Waite.
Vi sono teorie che sostengono che questo mazzo fosse un’operazione didattica e non affatto finalizzato al gioco né, tantomeno, alla divinazione. Attualmente è richiesto più per collezionismo che per reale utilizzo.
I Tarocchi della Golden Dawn
L’ordine magico della Golden Dawn, per esteso “Hermetic Order of the Golden Dawn”, è sicuramente una delle congreghe che hanno fatto parlare maggiormente di sé fin dalla loro nascita avvenuta nell’Ottocento.
Questo ordine esoterico che si prefiggeva lo studio delle arti occulte ha sviluppato un mazzo di Tarocchi ricchissimo di simboli esoterici e magici.
Le illustrazioni sono dunque molto particolareggiate e raffinate, tanto che questo tipo di carte viene utilizzato da chi pratica la cartomanzia a livelli molto avanzati. Ovviamente è sconsigliato per i principianti.
I Tarocchi della Golden Dawn sono famosi per essere tra i mazzi più difficili da interpretare perché servono profonde conoscenze in molte discipline esoteriche.
I Tarocchi di Crowley
Aleister Crowley è stato anche uno dei maggiori esponenti della Golden Dawn da cui ha poi preso le distanze, si tratta di un esoterista, cartomante ed esperto di occultismo.
Questo mazzo di carte è piuttosto recente visto che il mago inglese lo ha creato negli anni 50 del Novecento e si rivela particolarmente ricco di simboli e difficile da interpretare.
Dal punto di vista estetico è un mazzo bellissimo e le illustrazioni hanno delle particolarità che possono anche trarre in inganno visto che, in certe carte, si distacca sensibilmente dalla tradizione.
Vi è da dire però che nelle mani di un cartomante esperto, che conosca molto bene la simbologia esoterica, questo strumento si rivela estremamente efficace e preciso.
I Tarocchi Universali di Wirth
I Tarocchi di Wirth, che fanno derivare il loro nome da quello del cartomante che li ha creati, sono senza dubbio il mazzo che maggiormente si distanzia dai mazzi più “canonici”.
Innanzitutto le illustrazioni sono molto diverse rispetto a quelle classiche, sia per quanto riguarda le figure che per quanto concerne il patrimonio simbolico.
Senza contare che le carte sono soltanto 22: infatti il mazzo di Wirth prende in esame soltanto gli Arcani Maggiori e ciò, invece di renderla più facile, fa diventare complessa l’interpretazione.
Il mazzo di Wirth è assolutamente sconsigliabile per i neofiti poiché richiede grandi capacità interpretative per fare a meno degli Arcani Minori e per prendere confidenza con simbologie e figure diverse.
I Tarocchi Estensi (o Tarocchi del Rinascimento)
Questo particolare mazzo, conosciuto anche come i “Tarocchi di Carlo VI”, non viene in realtà utilizzato per la cartomanzia ma è ricercato molto dai collezionisti per le sue pitture particolarmente eleganti che fanno sfoggio di molto color oro.
Il mazzo originale è conservato alla Biblioteca Nazionale di Parigi, proprio come se fosse un’opera d’arte. Non viene utilizzato nella divinazione soprattutto perché comprende soltanto 17 carte.
I Tarocchi fiorentini (o Minchiate fiorentine)
Un altro mazzo non utilizzato per la cartomanzia, ma di una certa rilevanza dal punto di vista storico artistico, i Tarocchi fiorentini si presentano molto differenti da quelli tradizionali.
Addirittura in questo caso, oltre a mancare alcune carte rispetto agli Arcani Maggiori, vi sono delle carte in più come “Fuoco”, “Terra”, “Acqua”, “Aria”.
Vi è da dire che questo mazzo esteticamente è molto bello e richiama l’arte rinascimentale, tuttavia si crede che queste carte venissero usate come carte da gioco anche in antichità e che non siano mai state utilizzate per la cartomanzia.