Chi si avvicina al mondo dei tarocchi è molto diffidente. La sua mente lega quelle strane carte ad un immaginario piuttosto sommario ed ingiusto.
La gran cassa mediatica spinge per dipingere l’esoterismo, le arti divinatorie e tutto ciò che va al di là della dimensione fisica ed economica, come una trappola per idioti.
Ma è davvero così?
Tutto quello che è legato ai tarocchi è soltanto una truffa fatta ai danni di poveri creduloni? Si risolve tutto così?
No. Il mondo dei tarocchi è un mondo complesso, affascinante, incredibile ma reale, mitico ma tangibile. E’ un’antica tradizione e nulla resiste al logorio dei secoli se non ha un valore eterno.
Al fine di ripulire l’immagine dei tarocchi vediamo qui di seguito alcuni fraintendimenti a proposito di questa importante tradizione. Già perché oltre all’ostinazione interessata della gran cassa mediatica anche un uso grossolano dei tarocchi può essere fonte di maldicenza.
La nascita dei Tarocchi
Uno degli argomenti su cui si parla di più a proposito dei tarocchi è proprio la loro nascita. Purtroppo anche questo è una fonte di inesattezze e approssimazioni.
Infatti questa antica tradizione affonda le sue radici nei secoli passati. Nessuno sa con certezza quando sono nati i tarocchi ma le ipotesi sono tantissime. Sono nate vere e proprie leggende, storie e supposizioni al limite dell’impossibile.
Una di queste ipotesi, senza dubbio una delle più affascinanti, vede i tarocchi come le pagine del libro di Thot, antica divinità egizia. In breve, secondo questa lettura, il dio della Luna, della sapienza, della scrittura, della magia, della misura del tempo, della matematica e della geometria, avrebbe lasciato un libro di conoscenze superiori.
Ciò che rimane di questo libro sarebbero i tarocchi. I misteriosi simboli raffigurati avrebbero dunque una connessione diretta con le profonde conoscenze della vita e dell’Oltre la vita, della cultura egizia.
Altre ipotesi fanno risalire l’origine dei tarocchi a Maria Maddalena, figura centrale della cristianità e, secondo alcune fonti, vera custode dei segreti del Salvatore, Gesù.
Secondo analisi più recenti e meno mitologiche, portate alla ribalta dal regista e sciamano Alejandro Jodorowski, le origini dei tarocchi non sarebbero così lontane, né geograficamente né temporalmente.
La nascita del gioco dei tarocchi sarebbe da attestarsi al 1400 nella città di Bologna. Jodorowski ha creato una vera e propria scienza, la tarologia, che va ad analizzare i mazzi antichi, studiandoli a fondo in tutti gli aspetti.
Da quel momento, secondo il regista, il gioco dei tarocchi avrebbe preso sempre più piede, in tutte le classi sociali. Ma si diffuse soprattutto in maniera nascosta.
Ciò avrebbe creato l’alone di mistero sulle sue origini.
I Tarocchi e la religione cattolica
Secondo la vulgata i tarocchi non andrebbero molto d’accordo con la religione cattolica. In effetti i ministri della Chiesa non hanno mai visto di buon occhio le carte dei tarocchi ma più per una questione di potere che non per un’avversione legata alla fede.
La Chiesa cattolica, soprattutto in passato, non gradiva molto le fonti alternative alla sua dottrina. Tutto ciò che non era esplicitamente approvato dai papi era considerato blasfemia.
Nei tarocchi i riferimenti al cattolicesimo si sprecano: il Papa e la Papessa, il Bagatto che crede in Dio ma non segue tutti i comandamenti, l’Eremita che insegna a non tradire Dio.
Senza dimenticare che proprio alcune regole fondamentali della divinazione con i tarocchi sono derivate dalla liturgia cristiana. Le carte devono essere preparate proprio attraverso conoscenze e tempi legati alla religione cattolica.
Ad esempio i tarocchi non si leggono dall’8 Dicembre al 6 Gennaio. Dalla Immacolata Concezione fino all’Epifania, chi pratica la divinazione con i tarocchi deve evitare le letture e ricaricarsi di energia positiva.
I Tarocchi e il libero arbitrio
Uno dei nodi fondamentali per chi si avvicina a questo mondo è legato al libero arbitrio: sono in molti a pensare che il nostro destino non possa essere comandato dalle carte.
Dando così per scontato che chi si affida ai Tarocchi sia convinto dell’opposto. E’ bene dunque ricordare che le carte consigliano e non obbligano!
I simboli raffigurati nelle carte offrono un’informazione, un insegnamento, non sono una legge o un obbligo. Chi legge i tarocchi può utilizzare due strade principali per la sua lettura:
- Quella metaforicache analizza il simbolo per il suo significato metaforico e approfondisce il concetto per mezzo della ragione.
- Quella neoplatonicache invece si affida all’emozione immediata che si impossessa della/del cartomante durante la lettura.
Quello che è certo è che nelle letture non esiste nessun obbligo ma solo suggerimenti per la persona che ha richiesto la lettura.
Le carte e i loro significati
Altro argomento che spesso viene travisato è legato ai significati della carte. Basterà precisare che nessuna carta ha un significato totalmente positivo o totalmente negativo.
E’ una questione di relazioni tra le carte della lettura e di interpretazione della figura. Una lettura semplicistica è quasi sempre errata.
Ad esempio: la carta dell’impiccato, che anticamente veniva rappresentata con una scena di omicidio, è una carta che rappresenta il cambiamento.
Il cambio di punto di vista ed i cambiamenti in genere non sono per forza negativi, ma nella vulgata la carta dell’impiccato è visto come un brutto presagio.